Grazie Postal_M@arket

Chi compra la droga sostiene la mafia, un ottimo messaggio che condivido in pieno.
Travaglio e parte della sinistra red skinhead, punk, anarco sindacalisti invece hanno tutt'altra opinione.
Travaglio nell'argomento è entrato raramente e mai in modo diretto, ritenendo più importanti altre tematiche, fra le quali la lotta alla mafia stragista.
Fra stragi di mafia, corruzione, spaccio-consumo di droga, ritiene il terzo come reato minore, quasi trascurabile.
Non è un caso che nella lista del parlamento pulito non vi siano tutti i condannati per possesso di droghe o per spaccio (radicali in testa, seguiti da Capezzone e Mele dell'UDC).
Ciò è una scelta molto curiosa dato che la vendita di droga è esattamente sostegno alla mafia.
Gli altri anarcoidi di sinistra invece si distinguono per sostenere che la legalizzare delle droghe leggere sottrarrebbe alla mafia la vendita delle sostanze dannose e psicoattive per l'organismo umano.
Un pensiero liberista e centrista paragonabile forse a quei politici consumatori di droga così noti alle cronache nostrane (censura alle iene per i test antidroga, caso Mele, morti nei rave party,...).
Facciamo un esempio: la legalizzazione della coltivazione dell'insalata ha fatto si che ogni italiano potesse crearsi un proprio orto e farsi annualmente la scorta personale di vegetale...
Quanti lo fanno? pochi, la maggior parte comprano dagli ortofrutticoli, i quali si rifanno alle grandi catene di produzione (quelle che nel paragone rappresenterebbero la mafia).
Quindi perchè garantire alla mafia un reddito fisso, di denaro pulito che non deve essere riciclato con le banche (le indagini sul riciclaggio del denaro nei paradisi fiscali è una delle attività con cui meglio si riescono a tracciare i rapporti fra mafiosi ed a bloccare interi sistemi mafiosi)?




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