Il trattato di amicizia

Undici persone sono state uccise durante uno scontro con la polizia libica nel corso di un assalto al consolato italiano a Bengasi in Libia [febbraio 2006].
Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla sede diplomatica, dopo la preghiera di venerdì, per protestare contro le magliette con le vignette di Maometto indossate e mostrate dal ministro delle Riforme Roberto Calderoli.
Il primo segretario dell'ambasciata italiana di Tripoli ha detto che "nessun italiano è stato ferito mentre un migliaio di manifestanti ha attaccato, l'edificio consolare e incendiato il primo piano".
Berlusconi: Calderoli si dimetta
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rainews24.it

Grazie alla segnalazione del nostro lettore "orson" e alla ricerca di Daniele Sensi scopriamo che: lo scorso 18 agosto Berlusconi è stato in visita privata a Tunisi. La mattina un incontro con il presidente Ben Alì, e nel pomeriggio la partecipazione a Ness Nessma, programma di Nessma TV, la televisione satellitare tunisina acquisita, lo scorso anno, per il 50 per cento, da Mediaset e da Quinta Communications, società di produzione di Tarak Ben Ammar di cui è socio di rilievo anche il gruppo Fininvest e nel cui capitale, alla fine di giugno, è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli (ai più maliziosi basterà questo solo dato per comprendere la ratio della politica mediterranea dell’attuale governo…).
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sconfini.eu


Dietro al solenne protocollo e al clima festoso che ha accompagnato oggi pomeriggio a Bengasi la firma dell'accordo di amicizia, partenariato e cooperazione tra il premier italiano, Silvio Berlusconi e il colonnello Muhammar Gheddafi già si intravedono insidie e contraddizioni. Non è chiaro, ad esempio, attraverso quale meccanismo il Governo italiano reperirà i 200 milioni di dollari l'anno per 25 anni (5 miliardi di dollari) per finanziare il "grande gesto" a ripararazione del periodo coloniale, ossia l'autostrada litoranea da 2mila km più un piano di infrastrutture e di edilizia abitativa.
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C'è, tuttavia, da sottolineare che, per la prima volta, anche rispetto ai politici della prima Repubblica, Berlusconi ha saputo intercettare l'anima profonda del Colonnello e ha saputo creare una corrente di simpatia che ha favorito il clima necessario per l'intesa. Per la prima volta Gheddafi non ha donato al premier italiano il vecchio e arrugginito moschetto 91 dei soldati italiani ma una camicia di lino bianco mentre il Cavaliere ha portato in dono all'ospite un calamaio d'argento a forma di leone con due penne con le quali è stato frimato l'accordo. Se sono rose fioriranno.
il sole 24 ore

Le aziende italiane che intendono operare in Libia avranno da questo momento in poi la priorità rispetto a tutte le altre. Lo ha annunciato il leader libico Muammar Gheddafi davanti al Parlamento libico, a Sirte, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel giorno della ratifica dell'Accordo di amicizia e cooperazione tra Italia e Libia siglato l'estate scorsa a Bengasi, che mette la parola fine al contenzioso sul passato coloniale italiano in Tripolitania e Cirenaica
...www.ilsole24ore.com

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