Uno dei più vecchi sintomi di ipocrisia

La dura realtà è ammettere per se stessi, ciò che si ammette per gli altri.
La separazione fra ciò che altri (persone singole o altri gruppi) possono sopportare e ciò che l'Ego, l'Io od il gruppo a cui si appartiene può sopportare è insita in ogni essere umano inconsciamente.

Mettendo in risalto che è assolutamente da condannare la violenza in qualsiasi sua forma, l'inconscio che porta a distinguere il merito o meno di un fatto nell'arbitrarietà di giudizio dell'esser un provocatore o meno risalta fra fatti avvenuti anche 10 anni prima (per esempio al G8 di Genova) o di recente distinguendo in modo erroneo i comportamenti violenti, fra la violenza giusta e la violenza sbagliata.

Ma è qui che cade l'asino.
O si crede nella violenza, o si crede nella non violenza, annessi i pregi ed i difetti che la scelta comporta.
La locuzione "violenza giusta o sbagliata" è una emerita stronzata.

Mi disgusta la politica (sia quella dei militanti pdl, sia quella dei militanti antifa risvegliati dall'attacco compiuto da Tartaglia) e l'opinionismo politico che sta viziando i discorsi in blog odierni.
Denota molta ipocrisia, poca logica, molta militanza per il gruppo a cui si appartiene, e di conseguenza democrazia.

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